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Nasce la novella

Le novelle fino al '300

La novella nasce nel duecento e in questo secolo se parliamo delle novelle, non possiamo non ricordare 'Il Novellino'. Datato intorno al 1281, non è certo se sia da ricondurre ad un solo autore o a più scrittori; l'opera è composta da un Proemio e da 100 racconti. Lo stile asciutto e schematico, quasi scarno, a torto ritenuto inizialmente emblematico dell'immaturità dell'autore, si è in realtà rivelato perfettamente coerente con lo stile medievale. Nel medioevo infatti, i racconti brevi  perseguivano finalità morali, spesso erano utilizzati allo scopo di dimostrare la fondatezza e il valore dei principi impartiti, in tal senso, la brevità e lo stile agile erano garanzie di una comprensione immediata e chiara, erano dunque una necessità non solo di stile ma di accessibilità del contenuto. Colorati dalla musicalità sferzante del dialetto Toscano, questi 100 racconti saltano dai toni drammatici della tragedia, alla quiete del fiabesco a momenti di comicità,  con notevole armonia. 
Dagli intenti educativi del 'Novellino' nel duecento, nel secolo successivo la novella risponde a nuovi obbiettivi tanto che, la produzione letteraria si differenzia  con opere di ispirazione religiosa e morale ed una produzione tutta dedicata al diletto. Risalenti a questo periodo sono le novelle del frate Francescano Jacopo Passavanti, dove la finalità morale diventa il tono cupo di un monito costante, quello della vita oltre la morte come resa dei conti, risposta alla propria condotta  terrena. Dello stesso periodo ma pervasi da un tono gioioso e felice, una raccolta di autore ignoto dei 'Fioretti di San Francesco'.
Il desiderio invece di dilettare  è quello che muove la penna del Boccaccio che nel trecento scrive quelle che resteranno fra le più belle novelle del panorama Italiano e le raccoglie in quel capolavoro che si chiama Decamerone.  Il Decamerone è una raccolta di cento novelle, cento racconti uniti da un medesimo contesto storico e da un tragico evento, la peste del 1348. I protagonisti sono dieci giovani, sette donne e tre uomini, che per cercare di sfuggire al contagio della peste scappano in un contado. Il tempo che scorre lento è scandito dai racconti dei compagni di avventura,  ogni giorno una persona diversa intrattiene gli altri con le sue novelle, gli argomenti sono diversi per ogni giornata, stabiliti di volta in volta da uno dei ragazzi nominato re per quel giorno, la giornata si chiude con canti e balli. La finalità dell'opera è chiaramente espressa nel proemio, è il desiderio di dilettare, in particolar modo il mondo femminile al quale il quotidiano non offre particolari distrazioni e che ben conosce e patisce il mal d'amore. Le tematiche come abbiamo detto sono le più varie; il taglio è ironico, soddisfatto e irriverente verso la superficialità dell'inavveduto che viene deriso; a tinte forti sono descritte le abitudini della vita cortese, l'amore esuberante, passionale e divertito è spesso al centro dei racconti e dei pensieri, la bellezza e l'intelligenza sono celebrate all'ennesima potenza e si stagliano come le forze che guidano il mondo anche oltre la moralità. Ne emerge uno spaccato ricco e realistico delle abitudini della società Trecentesca, un ritratto complesso e pieno nel quale Boccaccio rivelò la grande sensibilità del suo talento.

Ispirato dal Boccaccio nel 1385 Franco Sacchetti inizia a comporre le 'Trecentonovelle' che arriveranno al pubblico in due momenti successivi, in parte nel 1392, in parte nel 1348. In quest'opera i temi del Boccaccio riecheggiano, all'autore si ispira nella scelta di un proemio nel quale si chiariscono al lettore gli intenti dell'opera, tuttavia i racconti si presentano con uno stile diverso e i contenuti che in parte recuperano la tradizione duecentesca, richiamano la forza della tradizione orale con l'utilizzo di un linguaggio fortemente intriso di termini dialettali,  frasi idiomatiche e gergali. A differenza del Decamerone i racconti non sono tenuti insieme da una comune cornice, ma spaziano senza  un comune filo conduttore, fra contenuti diversi, fra toni gravi e comicità brillante. Diversa e interessante la modalità di narrazione che in alcuni racconti presenta l'autore protagonista del racconto e narratore dello stesso. Così quest'opera che risente di influenze diverse, introduce  novità di tutto rispetto e rappresenta una discreta fonte testimoniale di abitudini e costumi popolari del Trecento.

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