La storia avanza e da sempre del resto la produzione artistica è espressione del suo tempo. L'Ottocento porterà tutto il suo carico di contenuti, il romanticismo del primo periodo e il verismo della seconda metà, caratterizzeranno tutta la produzione letteraria e le novelle non faranno eccezione. Troviamo intrise degli ideali romantici le opere di Edmondo De Amicis, non ha bisogno di presentazione il libro 'Cuore', che raccoglie una serie di novelle indirizzate al pubblico giovane. Ancora letteratura per ragazzi con le fiabe e le novelle di Carlo Lorenzini che tutti conosciamo come Collodi, l'autore di Pinocchio. La seconda metà del secolo tutta caratterizzata dalle istanze veriste rappresenta per la novella il felice incontro con uno degli scrittori che farà la storia di questo genere letterario, Giovanni Verga. Novelle Rusticane e Vita Campestre sono due fra le più celebri raccolte di novelle di quest'autore. In queste Novelle così come nel più celebre dei suoi romanzi, i Malavoglia, il filo conduttore sono le privazioni, gli stenti e la quotidianità dura e difficile delle persone povere. Direttamente ispirato dalla propria realtà, la Sicilia, l'autore ritrae la povertà e la fatica, l'assenza di un idea di speranza nel futuro e la consapevolezza di un destino al quale non ci si può opporre. Ancora protagonista la gente comune della campagna questa volta Toscana nelle novelle di Fucini, mentre ruvida e difficile è la realtà per certi versi ancora primitiva della Sardegna descritta nei ritratti di Grazia Deledda, di chiara impronta Verista nei toni e nei contenuti. A cavallo fra Ottocento e Novecento anche Gabriele D'Annunzio che fu fra l'altro anche autore di novelle e in questo ambito scrisse Terra Vergine e Le Novelle della Pescara. Molto particolare l'opera di Ugo Tarchetti che sembra precorrere i tempi con l'opera i'Racconti' dove la narrazione si mostra come un mirabolante esercizio intellettuale con contenuti ai limiti dell'assurdo. Nel '900 la novella assume molteplici aspetti, diverse le finalità molti i contenuti e spesso è genericamente assimilata al breve racconto. Novella diventa un diario di viaggio, una riflessione o commento su un tema specifico, novella diventa un momento intimo di introspezione oppure una pagina di impegno sociale o di satira politica, novella diventa un esercizio letterario come una pagina ben scritta. Il Novecento è il continuo fermento di idee ed umori in contraddizione che si esprimono proprio in questa varietà; non a caso sarà un secolo particolarmente fecondo attraversato da istanze forti; la ricerca dì se, l'indagine dei propri confini emozionali aprono le porte a narrazioni senza confini; l'assurdo però convive insieme con la necessità del realismo neutrale che descrive la realtà così come la vede, l'autore può dire ciò che accade, l'autore cerca la realtà vera per affermarla ma non per giudicarla. Un esempio concreto di quanto appena detto sono le opere di Pirandello che lascia la sua impronta importante in questo periodo, romanziere, autore di famose commedie e di novelle come 'Novelle per un anno '; tema portante dei suoi scritti la ricerca di sé il tema dell'io, sentita la necessità di indagare i meccanismi della coscienza umana sempre in bilico fra consapevolezza ed inconscio. E se Pirandello va alla ricerca dell'io Massimo Bontempelli crea novelle e racconti irreali che per contrasto esprime con grande realismo quasi a voler rendere autentico l'assurdo. Ma in questo secolo si esprime anche il talento di Moravia romanziere eccezionale, autore di novelle come i "Racconti Romani" che rappresentano un ritratto fedele, complesso e articolato della classe borghese del suo tempo. Nelle sue novelle l'attenzione alla puntualità della descrizione è massima, il racconto diventa un ritratto dove i personaggi vengono restituiti al lettore con la massima oggettività e senza alcuna valutazione morale. L'autore è spettatore e ha il compito di riportare fedelmente ciò che vede non di valutare moralmente l'altrui operato. Il realismo come descrizione del vissuto, come ritratto di una classe sociale, con aspettative e ideali, il realismo come viaggio nella memoria di un esperienza vissuta sono fra le righe delle opere di Michele Saponaro, Giorgio Saviane, Vittorio Gassman e Natalia Ginzburg. Da citare il talento e l'impegno di Ada Negri che con 'le solitarie' attraverso la novella pone con forza e decisione la necessità di occuparsi della questione femminile. Con Buzzati invece torna protagonista l'inconscio come luogo delle paure e dell'emotività incontrollabile nell'uomo. Nei suoi racconti surreali, protagoniste sono forze spropositate che sembrano voler dare un volto e connotati più precisi a sentimenti come l'angoscia e l'ansia capaci di destabilizzare tanto profondamente l'equilibrio umano. La memoria è protagonista fra satira, ironia e sentimento fra le pagine di Goldoni, di Marotta, di De Crescenzo così come di Rodari e di diversi altri autori, alcuni più conosciuti altri meno, che hanno dato importanti contributi a questo genere letterario.
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