Nel Quattrocento, in pieno Umanesimo, l'evoluzione della novella vede l'affermarsi della cosiddetta 'Novella spicciolata' accanto alle raccolte di racconti che continuano anche in questo periodo, compare la narrazione singola, un unico racconto, un illustre esempio di spicciolata è la Novella del Grasso Legnaiuolo' di cui si hanno più versioni rielaborate da diversi autori e che narra la beffa di cui viene fatto oggetto un ignaro ebanista ordita da Filippo Brunelleschi. Pienamente coerenti con lo spirito Umanista, le novelle mettono al centro l'ingegnosità umana e il suo valore che spesso viene esaltato nei racconti disegnando personaggi intelligenti e arguti che riescono, con l'aiuto di un eloquio brillante, a volgere anche le situazioni più complesse a loro favore. Esempi del genere sono fra gli altri gli 'Apologhi' di Leon Battista Alberti e i 'detti piacevoli' di Poliziano. Meritevole di un posto a sé è il 'Novellino' di Masuccio Salernitano, una raccolta di 50 opere suddivise in cinque diverse decadi nelle quali si esprime uno stile narrativo carico di inventiva. Una creatività evidente nella scelta di contenuti assai diversi fra di loro, così come nelle soluzioni stilistiche. Comicità notevole a volte grottesca, ambiguità nei contenuti che spesso sconfinano nell'osceno, una sfacciata libertà e una forte carica anticlericale che porterà quest'opera nel giro di breve tempo all'Indice.
Torna l'impronta forte del Boccaccio nella Novella del Cinquecento, tornano i contenuti, le atmosfere e i personaggi con una differenza notevole però, i toni licenziosi del Boccaccio che grazie ad una grande armonia ed un forte equilibrio nella narrazione non erano mai volgari, ora con facilità, diventano pesanti ed osceni. Del resto in questo periodo gli autori scrivono per dilettare un pubblico che persegue come obbiettivo primo il divertimento e la sensualità, la società è lontana dalla politica e dalla fede, gli ideali sono istanze non perseguite e anche la novella strizza l'occhio alla lussuria. Di questo periodo i 'casi' di Matteo Bandello che scrisse oltre duecento novelle; l'autore amava chiamarli casi per sottolineare l'importanza degli eventi e non dei personaggi.Del Cinquecento anche le 'piacevoli notti' di Giovanni Francesco Straparola e ancora le opere di Anton Francesco Doni, Firenzuola, e Niccolò Macchiavelli , il più ombroso e serio fra gli autori che in questo periodo scrisse Belfagor Arcidiavolo.
La fortuna di questo genere letterario risente del periodo decadente che caratterizzerà tutto il Seicento e nel Settecento che fu ricco di fermento in ambito sociale e politico. la novella non ebbe particolare seguito e non conobbe una produzione letteraria particolarmente feconda.
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